“NO” alla violenza sulle donne

Riporto con grande gioia l’articolo pubblicato dalla testata online “Il Giunco”, riguardante le iniziative svolte a Follonica per il 25 novembre 2020, durante la giornata di sensibilizzazione alla violenza sulle Donne, alla quale ho dato il mio contributo dipingendo una panchina ispirata al problema:

Follonica per il 25 novembre: una giornata di iniziative per dire “no” alla violenza sulle donne

FOLLONICA – Follonica presente e attiva per la giornata internazionale contro la violenza: il cancello dell’ex-Ilva stasera sarà illuminato di arancione e sono state installate due panchine rosse, una in centro e nel parco delle scuole superiori, per sensibilizzare la città nella giornata del 25 novembre.

Le iniziative in programma sono molte. La lega Spi-Cgil di Follonica – Scarlino, con la collaborazione della commissione pari opportunità della Provincia di Grosseto e in accordo con la dirigente scolastica Alessandra Marrata, donerà la prima panchina rossa, diventata oggi simbolo della violenza sulle donne, agli studenti e alle studentesse di Follonica.

La panchina è dipinta dalla pittrice follonichese Rita Brucalassi che ha generosamente offerto la propria collaborazione. Perché una panchina rossa dentro la scuola? Perché ogni volta che le ragazze ed i ragazzi entreranno e vedranno la panchina ricorderanno che la scuola insieme alla famiglia è l’agenzia educativa e formativa per eccellenza dove si riaffermano i diritti di uguaglianza, parità, dignità fra uomo e donna e si promuovono gli stili di vita non violenti.

Il circolo del Salmastro, in occasione del decimo anno del premio letterario Il Salmastro, insieme all’amministrazione comunale di Follonica e all’artista follonichese Dario Vella ha donato una panchina rossa che è stata installata in via Roma sotto il porticato di piazza Sivieri.
Un’iniziativa che ha più di una valenza: la panchina utilizzata nasce dalla Fonderia Ilva nel secolo scorso, è stata riscoperta, restaurata magistralmente da Riccardo Ferri, artigiano falegname, decorata da Dario Vella con i testi di Valentina Santini. Parole semplici e frasi che abbiamo sentito pronunciare tante volte, ma che acquistano un peso diverso e mutevole in questo contesto; così come l’immagine, che emerge nella sua potenza simbolica solo dopo un’attenta osservazione.

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